Giovedì, 21 Agosto 2014 00:00

Open air Painting

Per gli appassionati di pittura dipingere nel contesto di un ambiente naturale può essere un esperienza unica. La Sicilia grazie alle sue bellezze naturali ha molto da offrire anche agli amanti dell’arte open air. I paesaggi siciliani, tanto decantati da poeti e viaggiatori di ogni epoca, si caratterizzano per la loro grande varietà e seducente policromia. Goethe scriveva su Monte Pellegrino come il promontorio più bello del mondo.

La campagna dell’entroterra offre scorci di una vita rurale ormai dimenticata nel tempo, vecchie masserie e campi di grano riportano al secolo scorso. Le Riserve Naturali custodiscono piccoli paradisi di flora e fauna, lungo i fiumi una lussureggiante vegetazione colora il paesaggio di verde dalle mille sfumature. Ed inoltre le coste con le lunghe spiagge o con le frastagliate scogliere offrono viste suggestive, dove domina il blu del mare e il perenne azzurro del cielo.

Sud Estremo in collaborazione con L’Agriturismo La Frescura offre un servizio professionale di accompagnamento nei luoghi più incantevoli della Sicilia.  L’Agriturismo “La Frescura” è un luogo ideale per un soggiorno in pieno relax e dove trovare fonte di ispirazione per l’arte e la pittura.

Art and Painting holidays in Sicily for The Plein-Air Painters

Explore the beautifull historic city of Siracusa in the South Est region of Sicily.

This area, which features the island’s most breathtaking beaches and coutryside, is famed for its fascinating history, extraordinary beauty and exquisite cuisine.

Painting in this environment is a magical experience. The clarity of light, colours of the sea, and historic architecture are paintings waiting to be celebrated.

The Sicilian landscape is a magical mixture for creativity and inspiration.

There are many activities available from walking, cycling, water sports and of course visiting archeological sites. Just let us know what you would like to do and we will try to arrange it for you.

La Frescura Agriturismo welcomes ina friendly, well designed, comfortable family hotel with views of countryside and orange trees, fascinating and varied painting locations, and, above all, a qualified guide will lead you to the discovery of challenges specific to a painting experience in the outdoors, whether architecture, a street scene or seascape. 

A place where you can relax and enjoy dedicating to painting on-location.

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Mercoledì, 30 Luglio 2014 00:00

Trekking Dolomiti

Dolomiti 2014 – Tour Cime di Lavaredo

Report di un trekking di cinque giorni sulle Alpi. Uno splendido itinerario ad anello nel cuore delle Dolomiti di Sesto. Un percorso con panorami straordinari su alcune delle montagne più celebri delle Alpi, un escursione ad alta valenza naturalistica e paesaggistica, ma anche interessante e suggestiva dal punto di vista storico, per i percorsi e i siti utilizzati durante la grande guerra.

12 Luglio ore 20:00 il Rifugio Tre Scarperi ci appare poco oltre una radura erbosa, a ridosso del ripido versante est della Val di Dentro, si affaccia su un ampio prato verde coronato da un fitto bosco ed alte pareti rocciose, il paesaggio è magnifico, bucolico come nel mio immaginario di valli d’alta quota.

E’ quasi l’ora di cena, abbiamo camminato poco oggi, ma sentiamo le gambe pesanti e lo zaino ingombrante. Stamattina siamo partiti da molto lontano, abbiamo lasciato Siracusa già soffocata dall’afa estiva, e adesso dopo tante ore di viaggio, siamo qui a quasi duemila chilometri da casa e con molti gradi in meno. Il rifugio è accogliente e la cena ottima, si va a letto presto e il pensiero vola lontano a Sara ed Antonio, ma anche alla lunga salita che ci aspetta domani.

Colazione ricca ed abbondante, oggi avremo bisogno di molte energie. Le previsioni meteo in questi giorni non promettono niente di buono, e noi sotto un cielo coperto ma con grande entusiasmo ci avviamo lungo il fondo della valle in direzione sud. Presto inizia una lunga e ripida salita che mette già a dura prova la nostra resistenza, ma con calma e trovando il nostro ritmo ideale superiamo i quasi mille metri di dislivello che ci conducono in cima alla grande conca delle Tre Cime. Camminiamo l’ultima ora sotto una pioggia leggera ma costante, che rende a tratti il terreno scivoloso, ma il paesaggio attorno a noi è magnifico, e la vista superba ci distrae dalla fatica. Il bosco e la vegetazione hanno ceduto il passo al mondo  minerale delle rocce, attorno a noi solo bastionate, torri e roccaforti, siamo nel cuore delle Dolomiti. Arriviamo al Rifugio Locatelli, bagnati ed infreddoliti, ma anche stanchi ed affamati. La ricca e fin troppo speziata cucina montana ci dà calore, rifocillati e al riparo dalle intemperie ben presto sprofondiamo nelle nostre cuccette.

Il terzo giorno ci svegliamo sotto un cielo grigio e pesante, minaccia di piovere da un momento all’altro. Ci sono poco meno di dieci gradi, ci vestiamo con tutto quello che abbiamo nello zaino e ci dirigiamo verso le grandi e famose pareti nord di Lavaredo. Visto il tempo oggi nessuno è in parete, ma preferiamo ugualmente attraversare i ghiaioni che portano all’attacco delle vie. E’ insolito ma anche  piacevole trovarsi da soli in questa traversata. Osserviamo le linee delle vie che hanno fatto la storia dell’alpinismo, e per un attimo provo ad immaginarmi appeso su queste grandi pareti. Nebbia e pioggerellina accompagnano la camminata di oggi tra queste cime, suggestive anche in questa veste autunnale. Arriviamo al rifugio Auronzo abbastanza presto, ma le condizioni meteo ci consigliano di non andare oltre per oggi.

La mattina del quarto giorno risplende di una luce brillante, dalla finestra della nostra camera ammiriamo le alte pareti di dolomia che si colorano di giallo e contrastano con il blu elettrico del cielo.

Stamattina siamo gasati, il bel tempo ci ha ridato un energia nuova. Finalmente vediamo le montagne così come le abbiamo immaginate. I prati verdi sono punteggiati da una miriade di fiori colorati, e numerosi insetti, api e farfalle volano tra le corolle.

Poco prima del Rifugio Lavaredo intravediamo “Lo Spigolo Giallo”, che svetta affilato e superbo, un  paio di cordate sono già alte su tiri verticali, e adesso non nascondo la voglia di arrampicare. Superato il rifugio il percorso segue in una valle isolata e suggestiva, con uno splendido laghetto che riflette il blu del cielo. Giungiamo al “Pian di Cengia”, suggestivo luogo di rocce tra gallerie e trincee di guerra, esploriamo un tunnel scavato nella roccia e risaliamo un primo tratto di una ferrata che corre su una cresta a lama di coltello. Da una finestra scavata nella roccia la vista abbraccia la valle sottostante, e per un attimo abbiamo immaginato, come esattamente un secolo fa i giovani soldati vivano esperienze del tutto diverse su queste stesse montagne. Il percorso prende a scendere verso il rifugio Comici, mitico nel nome e nella posizione. Imponenti e maestose le cime della Croda dei Toni si ergono difronte al rifugio, la vista dal suo terrazzo non ha pari. Estasiati ci distendiamo sulle panche e affrancati dalla lunga camminata ci gustiamo un ottima weiss. Rinfrancato dalla stanchezza e libero dal peso dello zaino, sono attratto dalla lunga traccia trasversale che taglia il pendio innevato sotto la croda, posta di fronte a noi. Mi concedo una corsetta su per il pendio fino ad un lago ghiacciato, mi giro e vedo in lontananza il rifugio. Il sole sta per calare, a quest’ora tutti sono oramai al caldo dei rifugi. Lunghi pendii nevosi si stendono sotto a miei piedi, ed un immensa cortina di rocce abbraccia il mio sguardo in tutte le direzioni. E’ forte la sensazione di trovarsi per un attimo da solo in un luogo di così struggente bellezza, chiudo gli occhi e respiro lentamente, un ultimo sguardo lontano verso l’orizzonte e via giù sul pendio, di corsa fino al rifugio.

Il quinto ed ultimo giorno, ci avviamo in discesa verso la Val Fiscalina, il tempo è bellissimo ed il sole inonda con i suoi raggi le montagne attorno, siamo un po’ tristi perché stiamo per lasciare questo mondo incantato. La discesa è lunga e sembra non finire, si attraversano ancora dei piccoli nevai ed in fondo si entra nel bosco, fin quando la ripida discesa lascia il posto al fondo valle. In breve, tra un insolita folla di gitanti giungiamo al Rifugio di fondo valle, dove finisce questo meraviglioso trekking.

Un occasione speciale per vivere al ritmo lento del camminare l’ambiente unico delle Dolomiti. 

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Giovedì, 19 Giugno 2014 00:00

Etna in eruzione

L’Etna continua a dare spettacolo.

Dopo le tante eruzioni lampo degli ultimi anni, in questi giorni il vulcano si è risvegliato dando vita ad una spettacolare eruzione con alte fontane di lava e copiose colate che si sono riversate nella desolata valle del Bove. Quattro giorni di eruzione, uno spettacolo unico ed affascinante che attrae numerosi escursionisti ed appassionati del grande vulcano.

Lo spettacolo va in onda ogni sera al calare della luce, il bagliore della lava incandescente prende forma in un gioco di luci giallo e arancio che contrastano con il blu notte del cielo. La luna e le prime stelle punteggiano il cielo di tenue luce bianca, ed in lontananza si accendono le luci della città che si stagliano contro l’orizzonte nero. Il paesaggio etneo si veste del suo abito notturno, e lo sfavillio dell’eruzione suona come in una piazza in festa.

La Schiena d’asino rappresenta un punto d’osservazione privilegiato, ad occidente le bocche di fuoco, ad oriente le luci disegnano la lunga linea di costa che si estende a nord fino allo stretto di Messina.

La salita a Monte Zoccolaro è una delle possibili soluzioni per raggiugere la lunga cresta che delimita a sud la Valle del Bove. La salita inizia dal piccolo parcheggio posto in cima alla strada che si dirama dalla provinciale etnea.

A poche centinaia di metri dal parcheggio, parte il sentiero natura, costeggia dapprima un frutteto per poi inoltrarsi in un magnifico bosco di pioppi e castagni. Il sentiero a tratti ripido e tortuoso, è sempre molto evidente, ben solcato tra la vegetazione grazie al dilavamento delle piogge. Alcuni faggi monumentali creano un fortunato punto di ristoro, le larghe fronda come un abbraccio materno accolgono l’escursionista e ammaliano per la maestosità dei rami e per la policromia delle foglie. Durante il percorso piccole piazzole poste a ridosso del filo di cresta anticipano lo spettacolo pirotecnico, ma si deve faticare ancora un po’ per raggiungere la cima di Monte Zoccolaro, infatti dopo aver attraversato un ultimo boschetto di ginestre, improvvisamente appare la croce montata su un altare di rocce basaltiche, meta della nostra escursione.

L’aria fredda notturna e il profondo silenzio delle terre alte acuiscono i sensi, le orecchie sono tese a captare ogni borbottio, ma si impara presto a percepire i boati con lo stomaco… Poi con gli occhi si gode il gioco dei fuochi, alte fontane accese di rocce incandescenti, una visione seducente ed ipnotica. Caldi fiotti di lava vengono proiettati in alto nel cielo notturno, gli alti zampilli si susseguono al ritmo incalzante dei boati. Sui fianchi scuri del vulcano prendono a scorrere lingue infuocate, come un animale ferito il vulcano lascia scorrere il sangue in superfice. Lente scorrono giù le colate, disegnando sinuose linee rosse su una tela nero pece.

Si scatta qualche foto e si scambia sottovoce un commento sulla spettacolarità dell’evento, è straordinario come la Natura riesca ad emozionare, ci si sente come in un luogo sacro che esige silenzio e rispetto.. e forse questo è il più grande insegnamento che la Natura ci può fare.

Si ammira lo spettacolo fino a notte tarda, più che si può, si cerca di registrare ogni attimo colto dagli occhi e dalle nostre emozioni, ma è ora di tornare, e si ridiscende sui nostri passi.

I boati risuonano ancora in lontananza, ma l’attenzione va prestata ai tratti più ripidi del sentiero, che molto più velocemente dell’andata ci riporta al punto di partenza.

Ammirare un eruzione è un esperienza alla quale difficilmente ci si può sottrare, e per questo continuiamo a ritornare.

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Mercoledì, 20 Agosto 2014 00:00

Etna - Estate di fuoco

Grande spettacolo sull'Etna questa estate. Escursioni mozzafiato ad ammirare lo spettacolo di fuoco del grande vulcano.

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